Google Glass

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Google Glass

Non ce li hai ancora, i Google Glass (http://www.google.com/glass/start/), ma non ne potrai fare a meno.
Sì, certo, alcuni all’inizio erano riluttanti anche con l’iPhone e si chiedevano perché quell’upgrade nella loro vita di utenti di cellulari all’apparenza già abbastanza sofisticati (quando le “mattonelle” di Nokia furoreggiavano). Gli stessi, dopo un paio d’anni, sono diventati i più entusiasti utilizzatori e divulgatori della Mela telefonica, aggiungendo al melafonino magari anche i computer della casa di Cupertino ed ogni genere di ammennicolo che Mister Jobs produceva.

In primis gli iPhone rivoluzionavano il concetto di telefonino – da strumento multifunzionale (esistevano già cellulari che facevano altro che telefonare) a status symbol: era bello averlo anche se lo si sapeva usare al 50% delle sue potenzialità, era bello averlo per poter dimostrare di averlo – e poi lanciavano una sfida tecnologica raccolta soprattutto da Samsung col suo cavallo di troia (nel senso buono del termine) by Google, Android.

La lungimiranza di Samsung ha percepito che le App sarebbero state i guerrieri che, introdotti dal nuovo sistema operativo acquistato da Brin e Page (i creatori di Google), avrebbero messo a ferro e fuoco i cellulari che, nel frattempo, diventano a tutti gli effetti degli smartphone.
Certo, lo erano in gran parte già da tempo, ma non erano ancora universalmente percepiti come tali: lo scontro Apple-Samsung celebrava questa nuova percezione.

Ed ora si contano i minuti che separano gli occhiali che faranno vedere Mountain View in modo totalmente diverso: direttamente in realtà aumentata.
Questo avviene a prescindere che la gran parte della popolazione se ne renda ancora conto e con gran gioco delle parti.

Google Glass Marketing

Perché parlare di web marketing applicato ai Google Glass? Per entrambe le parole che compongono il termine “web marketing”.
Web: i Google Glass vivono e si pasciono di web, di navigazione, mappe, app, e soprattutto messaggi. Oltre che di telefonia, of course, ma non è la parte rilevante.
Marketing: mai come prima d’ora un filtro tra i nostri occhi e la realtà diventerà pervasivo e quindi modificherà la percezione che abbiamo della realtà. Il video della demo qui sotto illustra in gran parte questo concetto:

Oggigiorno è già possibile pianificare pubblicità Google Adwords su diversi strumenti, intendendo con questo su computer o su smartphone, distinguendoli o facendoli entrambi: ma stiamo parlando di mezzi che si mischiano relativamente poco con la realtà.
Parlare di realtà aumentata cui si applica il marketing diventerà naturale dalle prime pianificazioni pubblicitarie sul mezzo.
Immaginate: camminate per strada e… spuntano consigli pubblicitari che si sovrappongono alla vista “naturale” che state esperendo. Alcuni, poi, possono sovrapporsi intelligentemente ad oggetti o pubblicità di altri. Guardate la vetrina di un concessionario della Ford ed il sistema vi suggerisce invece l’ultimo modello della Opel: naturalmente dopo aver capito che genere di acquirente siete per le ricerche che avete effettuato fino a quel momento su internet dal vostro account Google imprescindibile dai Glass. Oppure guardate il computer e i glass interagiscono con questo… E magari anche (questo sarebbe un goal strepitoso) mentre si guarda la TV: un nuovo product placement.

La realtà “reale” è destinata a fondersi e a con-fondersi con quella virtuale.
Anni fa Second Life (www.secondlife.com – esiste ancora!) aveva introdotto un mondo virtuale su web precorrendo i tempi quando purtroppo – per loro – le capacità dei computer di allora non erano in grado di reggere i calcoli necessari per far funzionare il sistema. Ma già da allora (sono passati 10 anni) grandi aziende si erano fatte coinvolgere nella pianificazione pubblicitaria creando loro versioni nel mondo virtuale della società americana Linden Lab e gli avatar dei navigatori incontravano queste versioni futuristiche della pubblicità in questa seconda vita.
La grande differenza con i Glass è palese: mentre in 2nd Life le persone assumevano una differente identità che navigava in un sistema artificiale, con gli “occhiali” di Google siamo noi stessi nel mondo reale. Cui si applicano, comunque, delle interattività virtuali.

Facebook s’è incamminato sulla strada che porta la vita reale su quella internet da tempo ed è proprio su questo fronte che Google vuole portare la sfida in cui forse le app faranno la differenza: dove condivideremo la nostra esperienza mediata dai Glass? Sui Circles di Google (l’ultima trovata di Google per attecchire nel mondo social) o su facebook, come sono oramai abituati in tantissimi?
La méta è il cliente, ovviamente, e Google e FB si sfidano per accaparrarsi quello nella maggior esclusiva possibile anche perché sono consci che se nessuno dei due compra l’altro i due colossi sono destinati a produrre entrambi un clone del “nemico” (o utilizzando forze alleate, come fa facebook con Bing, il motore di Microsoft) e possibilmente con uno strumento prodotto in casa.

Microsoft, nel frattempo, con Skype pensa a rinverdire la messaggistica che fu di Messenger ed è già lanciata col suo sistema operativo per telefonini.

Quando vedremo dei veri concorrenti per i Google Glass? Nell’attesa che arrivino, tra l’altro.